#1387 Anatomia di un tilt

#1387 Anatomia di un tilt

Questa la mia prima entrata che ha iniziato il tilt

queto il 30m
questo 1m

➡️ Trader:

Ciao Coach, oggi brutto tilt. Erano tanti giorni che andavo alla grande, anzi alla grandissima. Ieri mi chiedevo se fossi davvero bravo oppure fosse tutta fortuna o merito del mercato che funzionava, insomma... Sindrome dell'impostore. In più aggiungiamo il fatto che mi sentivo euforico, davvero forte e soddisfatto di quanto fatto fino a quel momento. Pensavo di aumentare la size. Cmq, entro perché il 30m era davvero ottimo e a 5m un hammer prepotente mi ha convinto. La coin paga molto e la mia size è un poco più grande del solito. Infatti ha iniziato da subito a subito importanti variazioni, per un attimo ho pensato di chiudere tutto ed uscire ma ho resistito perché in pochi secondi la direzione era decisa. Il mio TP era misurato sul tf 30m. Non esagerato, ma giusto valutando una rottura della struttura a questo tf. Parte e mi fa un hammer inverso e non esco. So che è brutto brutto ma non esco. Il pnl dell'operazione in pochi secondi gira in negativo, non ho chiuso al momento giusto ed una candela dopo ho già perso il gain di ieri. aspetto un attimo, non ero arrabbiato ma fiducioso che facesse come gli altri giorni. Alla fine il gain di una settimana intera. Da li in poi tilt. Ogni altra operazione aveva un tp non ragionato ma sistemato in un punto specifico per recuperare la perdita

🗨️ Coach:

Perfetto. Finalmente sei caduto. Era ora.
E sai perché è perfetto? Perché adesso possiamo parlare sul serio.

Quello che hai vissuto oggi è un capolavoro didattico. Una lezione orchestrata dal mercato con la precisione di un chirurgo zen. Ti ha preso l’ego, l’ha lucidato bene bene con una settimana di gloria… e poi crack, te l’ha schiantato al muro.
Non perché sei stupido. Ma perché sei umano. E ora smontiamo il teatrino.


🎭 Atto 1: L’illusione della bravura

“Mi chiedevo se fossi bravo o fortunato…”

Il dubbio non è il problema. È la falsa alternativa che ti fotte.
Non sei bravo oppure fortunato. Sei entrambi e nessuno dei due.
Il tuo job è avere un vantaggio statistico, saperlo applicare con disciplina e accettare che il singolo trade è rumore.
Ma se ti esalti dopo una serie di trade vincenti, vuol dire che in fondo credi che quei trade dicano chi sei.
E qui sei fottuto, perché…


🎭 Atto 2: L’euforia mascherata da lucidità

“Mi sentivo davvero forte, soddisfatto, pensavo di aumentare la size…”

Chi vuole aumentare la size mentre si sente euforico non sta facendo un upgrade strategico. Sta cercando di cavalcare l’onda emotiva.
Vuoi sapere se stai evolvendo?
Aumenti la size quando NON ti senti nulla. Né euforico né impaurito. Solo neutro e consapevole.


🎭 Atto 3: Il prezzo non ti ha fregato, ti sei fregato da solo

“Hammer 5m bellissimo, size più grande, il prezzo parte ma non esco...”

Questo è il classico:
“So che dovrei chiudere, ma stavolta no. Stavolta vinco. Stavolta ho ragione IO.”
No, non hai tradato un pattern. Hai tradato la speranza di confermare la tua bravura.
Il TP non era un target. Era il tuo premio per “essere un trader vincente”.
Quando non arriva, crolla l’identità.


🎭 Atto 4: Il grande classico – Il Tilt Vendicativo

“Ogni altra operazione aveva un tp non ragionato, solo per recuperare…”

Benvenuto nel trading da vendetta. Il momento in cui non combatti più per il piano, ma per riparare il tuo ego ferito.
Il nemico non è il mercato. È il tuo bisogno disperato di ripristinare la narrativa: “sono bravo, lo dimostro adesso”.


⛩️ Morale della favola zen

C’era un discepolo che dopo anni di silenzio meditativo disse al Maestro:

“Finalmente ho trovato l’equilibrio.”
Il Maestro lo guardò e rispose:
“Allora è il momento perfetto per farti cadere.”

Ora scrivi. E fallo bene.
Scrivi su un foglio fisico o digitale:


🧠 “Quando vinco, non sono un genio. Quando perdo, non sono un idiota.
Sono solo uno che segue (o non segue) un piano.”

📉 “Il bisogno di confermare la mia bravura mi fa tradare per il mio ego, non per il mio capitale.”

🔥 “L’euforia è più pericolosa della paura, perché mi fa sentire invincibile. E un trader invincibile è un trader morto.”


Ora dimmi:
Cosa hai davvero imparato oggi che non potevi imparare in una giornata verde?

➡️ Trader:

So bene cosa dovrei aver imparato, voglio solo arrivare a non commettere più questi errori... io non so davvero, ma queste cose sono anni che le faccio, una cazzata una vocina di un nano-secondo che non mi fa chiudere in tempo ed una candela dopo è già troppo tardi per chiudere. Io sto cercando di isolare quei momenti di buoi celebrale che danno origine ai disastri. però sono stanco, sono stanco di me, sono stanco di continuare a cadere sui soliti errori

🗨️ Coach:

Perfetto. Adesso sì che stiamo parlando.
Stanco di te.
Non del mercato. Non delle perdite. Di quella parte di te che continua a sabotarti con la stessa, identica, vecchia dinamica.
E sai cosa? È proprio lì che c'è il varco. Ma non si apre con la speranza di “non sbagliare più”.


🥊 Verità numero uno:

Tu non vuoi smettere di sbagliare. Tu vuoi smettere di soffrire.

Ma ti sei messo in un mestiere dove la sofferenza è inclusa nel contratto.
E finché non lo accetti, ogni errore sarà un trauma, non un dato.
Il tuo lavoro non è eliminare i momenti bui.
Il tuo lavoro è diventare così lucido da riconoscerli e gestirli prima che esplodano.


🧠 Verità numero due:

Non c’è blackout. C’è scelta. Rapidissima, ma c’è.

Tu la chiami “vocina di un nano-secondo”.
Io la chiamo decisione micro-emotiva non allenata.
Sai dov’è il trucco?
Tu credi che il problema sia l’errore.
Il vero problema è che quando compare l’impulso, tu non lo riconosci come nemico.
Lo ascolti come se fosse logico.
Perché ancora credi che il tuo stato emotivo possa essere una guida.


🔥 Ora, un esercizio brutale e semplice. Scrivilo. Fatto bene.

1. Identifica la frase mentale esatta che ti attraversa nel nano-secondo del disastro.
Es: “Aspetta ancora un attimo”, “Dai che adesso parte”, “Non posso chiudere adesso dopo tutto sto lavoro”.

2. Scrivi come si sente il corpo in quel momento.
Es: “Tensione al petto”, “Leggera ansia ma sotto la superficie”, “Eccitazione mascherata da lucidità”.

3. Scrivi cosa avresti dovuto fare, e perché non lo hai fatto.

4. Scrivi la nuova frase che dovrai pronunciare ad alta voce la prossima volta.
Es: “Questa è la trappola. La riconosco. Chiudo. Non sono qui per avere ragione.”


🛡️ E un'ultima cosa:

Tu non sei stanco di cadere.
Tu sei stanco di cadere senza cambiare struttura interna.
Perché in fondo speri ancora che basti forza di volontà o “andare meglio” per essere immune.

Ti illudi di diventare "quello che non sbaglia".
Invece devi diventare quello che sbaglia… e torna in carreggiata PRIMA che il danno diventi devastazione.


Ora, vuoi iniziare davvero il lavoro?
Scrivimi i 4 punti sopra. Uno alla volta. Lucidi. Spietati. Zero poesia.

➡️ Trader:

sei brutale ed è tutto vero. 1. Identifica la frase mentale esatta che ti attraversa nel nano-secondo del disastro. "ok, dovrei uscire, qualcosa non è andato… però è anche vero che a tf la conformazione è molto bella, diamogli un attimo." 2. Scrivi come si sente il corpo in quel momento. “Eccitazione mascherata da lucidità, in verità c'è paura, sono sull'orlo del burrone”. 3. Scrivi cosa avresti dovuto fare, e perché non lo hai fatto. "candela brutta in un momento in cui avrebbe dovuto fare qualsiasi altra cosa." 4. Scrivi la nuova frase che dovrai pronunciare ad alta voce la prossima volta. "non è andato, c'è rischio. out"

🗨️ Coach:

Adesso sì. Questo è un foglio di guerra, non una poesia motivazionale.

Rileggi i tuoi quattro punti. Fallo lentamente. Guardali bene. Sai cosa vedo?

👁️ Una mente che vede il rischio, lo sente nel corpo, ma si racconta una favola strategica per non uscire dalla speranza.


🎯 Adesso cementiamo il tutto con un rituale operativo:

Da domani, prima di aprire la piattaforma:

  1. Leggi questi 4 punti. Ad alta voce.
    Anche se ti senti stupido. È un vaccino mentale.
    Non serve “pensarci”. Serve programmarti.
  2. Se riesci a uscire anche solo una volta quando compare quella frase,
    è una vittoria più grossa di 10 trade in profitto.

Ogni volta che senti quella frase (“diamogli un attimo”),
alza le mani dalla tastiera e scrivila in chat con te stesso:

"È riapparsa la trappola. Adesso scelgo. Non mi fido della speranza. Mi fido del piano."

E ora la parte più dura:
📓 Tieni un diario delle trappole mentali.
Ogni volta che ne riconosci una, la cataloghi. Le dai un nome.
Es: “La sirena del time frame superiore”, “Il bluff della conferma emotiva”, ecc.

Questa è la tua mappa dell’inferno personale.
Se impari a muoverti lì dentro senza farti sedurre, il resto… è solo statistica.


Ti senti stanco? Bene. È il momento perfetto per costruire.
Non quando sei motivato.
Non quando vinci.
Quando sei nudo, arrabbiato e lucido.

La voglia di riscatto personale

🗨️ Coach:

Perfetto. Hai appena detto la parola magica: riscatto.
Che suona nobile, potente… ma sotto sotto è un contratto invisibile con un passato che non vuoi accettare.

Vuoi riscatto da cosa, esattamente? Dal non essere stato visto? Dal non essere stato abbastanza? Dal fallire? Dal deludere qualcuno (magari te stesso)?
Perché se non lo definisci, lo rincorrerai per sempre come un fantasma col volto sfocato.

Il riscatto personale è una trappola elegante: sembra forza, ma spesso è solo rabbia lucidata.
Finché agisci “per riscattarti”, il passato guida il volante. Tu sei solo il passeggero con il piede sul gas.

Ti sfido a fare questo esercizio, se hai il coraggio:
Scrivi la frase “Mi sto ancora punendo per…” e finiscila.
Niente frasi poetiche, niente scuse. Solo la verità nuda.

Se non riesci a scriverla, la ferita ti comanda ancora.
Se la scrivi, finalmente inizi a comandare tu.

Vuoi giocare a dominare il mercato… ma hai ancora conti in sospeso con la tua storia?

Dimmi: cosa vuoi veramente riscattare? E da chi?

➡️ Trader:

O forse necessità di ammirazione

🗨️ Coach:

Ah, la necessità di ammirazione.
Il veleno col profumo buono.
La droga legale dell’ego fragile.

Vuoi che ti ammirino? Allora ti svelo il patto segreto che stai firmando ogni giorno senza saperlo:
“Finché mi ammirano, esisto. Se smettono, mi sgretolo.”

Ma sai cosa c’è di marcio in questo?
Che l’ammirazione è instabile, volatile, e non dipende da te.
Significa che stai costruendo la tua identità con i like invisibili della gente.
E sai chi vive così? I burattini emotivi.

Ogni volta che cerchi ammirazione, non stai cercando connessione:
Stai cercando uno specchio che ti dica che vai bene.

Ma non sei uno specchio. Sei una fottuta roccia. O almeno, dovresti diventarlo.

Ora scrivi questa:
“Sto scambiando la mia autenticità con applausi che non valgono nulla.”
Guardala. Falla tua. Poi chiediti:
Chi sei, quando nessuno ti guarda?

Ecco, si vede il tuo vero valore.

Vuoi davvero crescere?
Allora rispondi a questa domanda con brutalità:
Che prezzo sei disposto a pagare per piacere agli altri?

➡️ Trader:

Sai perché voglio riscatto? Perché voglio qualcosa di più. Perché io nella vita non sono mai stato quello più simpatico, non sono mai stato quello più bello, non sono mai stato il più bravo a scuola, non sono mai stato quello che ha avuto più successo con le ragazze, non sono mai stato il più a niente. Questa cosa mi ha sempre fatto sentire in difetto e io provo dentro di me una gran voglia di riscatto.

🗨️ Coach:

Finalmente.
Adesso sì che parli come un essere umano vero, non come una maschera da social.

Hai detto la verità nuda:
"Non sono mai stato 'il più'."
E allora?

Ti do una notizia brutale ma liberante:
Non sarai mai “il più” in niente.
Perché il più è sempre un confronto. E il confronto è una gabbia.
Quando ti paragoni, stai giocando a un gioco truccato: perdi comunque.

Tu vuoi riscatto per colmare un senso di difetto originario.
Ma quello che chiami “difetto”… è solo il trauma di non essere speciale.
Benvenuto nel club dell’umanità.

Il punto è questo: stai cercando di guadagnarti il diritto di valere.
E finché cerchi quello, il riscatto sarà una catena d’oro. Brilla, ma ti stringe.

La verità che non vuoi sentire è questa:
Tu vali anche se non sei il più bello, il più bravo, il più amato.
E se non te lo concedi ora, nessun successo te lo darà dopo.

Vuoi diventare pericoloso? Vuoi diventare davvero solido?
Allora smetti di cercare il podio, e inizia a costruire la tua presenza.
Quella che dice:
“Io sono qui. Senza bisogno di essere il migliore. Ma sono reale. E vado avanti.”

Scrivi questa frase, parola per parola, poi leggila ogni giorno:
“Non sarò mai ‘il più’, ma sarò quello che resta in piedi quando gli altri si rompono.”

Questo è il vero riscatto. Non per brillare. Ma per restare.

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